
Si gettano tutti nel lago Argentino, ma il ghiacciaio Perito Moreno e quelli Upsala e Spegazzini sono molto diversi.
Una delle principali mete di un viaggio in Patagonia sono i ghiacciai del lago Argentino (1.446 km2) che si trovano nel parco nazionale di Los Glaciares (che si trova nella provincia di Santa Cruz in Argentina e si estende su un’area di 4.459 km2).

I ghiacciai Upsala e Spegazzini
L’imbarcazione con la quale cii avviciniamo al ghiacciaio è un moderno catamarano e durante la navigazione si può anche stare all’interno e godersi il panorma attraverso le ampie vetrate, ma ovviamente star fuori è molto più bello anche se fa un bel freddo; il vento è gelido e bisogna coprirsi bene.
Navighiamo lungo il Brazo Norte del lago e poi lungo il Canal Spegazzini, fino all’omonimo ghiacciaio il cui nome deriva dal botanico e micologo italo-argentino Carlos Luis Spegazzini. Il fronte del ghiacciaio si forma per la confluenza di due flussi che scendono lentamente verso est dalla cordigliera delle Ande i quali trascinano lateralmente materiale terroso vario; materiale che è chiaramente visibile in prossimità del lago Argentino nella parte centrale del fronte più avanzato. L’altezza del fronte supera i 120 metri nella parte centrale, superiore a quella degli altri ghiacciai della zona.
Quindi si torna indietro e si imbocca il Canal Upsala fino alla lunga lingua di ghiaccio del ghiacciaio Upsala che scende nel lago.
Il ghiacciaio Upsala, che con una superficie di 870 km2, una lunghezza di 60 chilometri e una larghezza di 10 è il ghiacciaio più grande dell’America Meridionale e scivola sull’acqua galleggiando fino a che il peso sospeso in acqua non si spezza, e il fronte si rompe creando grandi iceberg che cominciano a galleggiare sul lago spinti dai venti. Deriva il suo nome dall’Università svedese di Upsala, che ha condotto la prima indagine glaciologica della regione nel XX secolo
Torniamo a Punta Bandera e, dopo avere consumato il nostro pasto frugale, andiamo con il bus verso il Perito Moreno.
Il ghiacciao Perito Moreno
Alla base del Perito Moreno una sorta di cuscino d’acqua lo tiene staccato dalla roccia; il ghiaccio, avanzando, raggiunge la penisola de Magallanes che forma una vera e propria diga naturale, la quale provoca un innalzamento dell’acqua nel Brazo Rico; la pressione esercitata da questa massa d’acqua finisce con l’erodere il fronte del ghiaccio che si sgretola, frantumandosi in blocchi più o meno grossi che crollano in acqua; la rovinosa caduta impedisce il formarsi di iceberg.
Il ghiacciao prende il nome da Francisco Moreno, esploratore argentino ricordato come Perito (specialista, esperto) Moreno.
Il fronte del ghiacciaio è spettacolare: una parete alta fino a 70 metri per un fronte di 5 chilometri. La passeggiata sulle passarelle nella penisola de Magallanes, di fronte al ghiacciaio, è bellissima e resteresti delle ore lì, affascinato a guardare questa massa di 250 km2 che scivola sul lago Argentino sgretolandosi con un rumore sordo.
Rimaniamo tutti in attesa di vedere un blocco rovesciare rumorosamente nell’acqua e finalmente la nostra pazienza viene premiata. È impressionante.
L’indomani ci aspetta un’altra bellissima esperienza, torniamo al Perito Moreno per un trek con i ramponi sul ghiacciaio. Fantastico.
Ci imbarchiamo al porticciolo Bajo de las Sombras e dopo circa 20 minuti arriviamo nel punto da dove parte una breve passeggiata nel bosco e poi, la ramponata di circa un’ora. Tutti in fila, sentendo il rumore sordo del ghiaccio e guardando l’azzurro intenso del ghiaccio dei crepacci, tra lingue di ghiaccio che si stagliano intorno a noi. Non si può davvero perdere, ma non è facile trovare posto al momento (soprattutto per gruppi numerosi), per cui meglio prenotare sul sito dell’organizzazione Hielo Avventura.