24 Marzo 2025
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Siamo proprio agli sgoccioli di questo lungo viaggio che ci ha visto attraversare SlovacchiaPoloniaLituania, Lettonia ed Estonia, per giungere a Berlino, da dove abbiamo proseguito, nel rientro verso l’Italia, visitando alcune città: Dresda, Lipsia, Norimberga, Bamberga, Ratisbona e Monaco di Baviera.

Di seguito, il giro completo che abbiamo fatto. Mentre qui è possibile scaricare un file Excel con il percorso con il chilometraggio e le notti: una volta scaricato potete adattarlo alle vostre esigenze.

Potsdam e poi Dresda, una perla rinata

Usciamo da Berlino verso Potsdam perché ci hanno consigliato la visita della capitale del Brandeburgo e antica sede reale del Regno di Prussia. Probabilmente la cosa più notevole da vedere è il Palazzo di Sanssouci, uno spettacolare edificio in stile rococò, ma nell’economia del nostro viaggio una sosta lunga a Potsdam non ci sta proprio, per cui ci limitiamo a un giro in auto che attraversa il quartiere olandese, l’Holländisches Viertel, con 134 case in mattoni rossi, con finestre, infissi e finiture bianche.

Dopo circa 200 chilometri arriviamo a Dresda, un vero gioiello. La città è tristemente famosa per i bombardamenti cui è stata sottoposta tra il 13 e il 15 febbraio 1945. L’attacco fu condotto congiuntamente dalla Royal Air Force britannica e dalla United States Army Air Forces: il 13 febbraio 1945 più di 800 aerei inglesi scaricarono su Dresda circa 1 500 tonnellate di bombe esplosive e 1.200 tonnellate di bombe incendiarie; il giorno dopo la città fu attaccata dai B-17 americani che in quattro raid la colpirono con altre 1.250 tonnellate di bombe. Nella mattinata del 15 febbraio ci fu l’ultima incursione di 200 bombardieri statunitensi sulla città ancora in fiamme. I bombardieri alleati rasero al suolo una gran parte del centro storico di Dresda con un bombardamento a tappeto, causando una strage di civili, con obiettivi militari solo indiretti.

Quando ci sono passata nel 1981 (avevamo solo un visto di transito per la Germania Est quindi non potevamo fermarci a dormire), la città aveva un aspetto spettrale: ai palazzoni in soviet style si alternavano aree dove erano ancora ben visibili le macerie dei bombardamenti, inoltre ci siamo imbattute in una colonna di carri armati sovietici la cui vista era abbastanza inquietante.

Oggi il centro è stato riportato allo splendore precedente il conflitto e Dresda è una delle città più visitate della Germania.

Di seguito riporto il percorso per una visita del centro. Se non si visitano i musei, mezza giornata è sufficiente, se invece si decide di visitare i musei possono essere necessari anche due giorni perché è una città molto ricca da questo punto di vista.

L’Altstadt è il centro storico di Dresda e vi si trova la maggior parte delle attrazioni.

Entrando nella Schlossplatz, sulla sinistra, in Auguststrasse c’è il Fürstenzug, un mosaico, realizzato nel 1906 per festeggiare gli 800 anni di dinastia, formato da 24.600 tessere di porcellana che rappresenta i governanti sassoni nelle varie epoche.

Proseguendo verso il cuore del centro storico, la piazza Neumarkt, troviamo la Frauenkirche, la chiesa più importante della città, di rito luterano, è facilmente riconoscibile per la sua grande cupola. La Frauenkirche è anche il simbolo del bombardamento di Dresda, durante il quale la chiesa miracolosamente non crollò, anche se gli interni andarono purtroppo a fuoco: purtroppo, però, a causa del successivo raffreddamento degli interni, un intero pilastro cedette e la chiesa collassò su se stessa; le macerie rimasero lì, per oltre 45 anni, fino a quando nel 1990, con la caduta del Muro e la riunificazione della Germania, la chiesa venne completamente ricostruita.

Chi si vuole lanciare in acquisti può proseguire verso la Altmarkt-Galerie Dresden, un grande centro commerciale nella cui piazza antistante si svolge uno dei più grandi mercati tedeschi di Natale.

Nel centro storico si trova anche il Castello di Dresda, importante polo culturale della città: con oltre 400 anni di storia, oggi al suo interno ospita importanti musei, come la Grünes Gewölbe, dedicato a gioielli e oggetti preziosi, il Münzkabinett, il Kupferstich-Kabinett e la Rüstkammer.

Merita sicuramente una visita lo Zwinger, considerato una delle massime espressioni dell’architettura barocca tedesca, completamente ricostruito dopo la distruzione del 1945. Molto belli gli interni e la passeggiata sulle terrazze, dovrebbero essere molto belli anche il cortile e i giardini ma quando siamo andati noi erano un unico cantiere. Nel complesso dello Zwinger si trova la Gemäldegalerie Alte Meister, ovvero la Galleria dei Maestri Antichi, uno dei musei più importanti della Sassonia, oltre ad essere uno dei più antichi al mondo.

Lo Zwinger si affaccia sulla Theaterplatz, una delle piazze più importanti di Dresda, dove troneggia la Semperoper Dresden, teatro dell’opera della città, ricostruito fedelmente all’originale e oggi uno dei palazzi più belli di tutta Dresda, da ammirare anche solo dall’esterno. È comunque possibile effettuare visite guidate all’interno.

Sempre sulla piazza affaccia la Hofkirche, la più importante chiesa cattolica dedicata alla Santissima Trinità. Costruita da un architetto italiano per volere di Augusto il Forte, purtroppo anche questo edificio venne completamente distrutto dai bombardamenti, per poi essere completamente ricostruito negli anni ’80 rimanendo fedele all’originale. Costruita con pietra arenaria e in stile barocco, all’interno custodisce importanti opere, come le 78 statue dei Santi e dei Principi Elettori realizzate da Lorenzo Mattielli.

La città è divisa a metà dal fiume Elba, navigabile anche con una crociera in battello: si possono fare piacevoli passeggiate sul lungofiume specialmente al tramonto e, camminando sul lato dell’Altstadt, raggiungere la Brühlsche Terrasse, uno dei punti panoramici più belli della città.

Il Grosser Garten, poco distante dal centro storico, è il grande polmone verde di Dresda: reato per volere di Giovanni Giorgio III di Sassonia in stile barocco, si sviluppa su circa 1,8 kmq e oggi è un bellissimo parco pubblico.

Infine, vale sicuramente la pena andare al Neustadt Kunsthofpassage, nella città nuova, un progetto artistico chiamato Cortile degli Elementi, dove ci sono alcune case colorate e particolari come a “casa che suona”, dove, attraverso un intricato sistema di scarichi e imbuti collocati all’esterno, quando piove, l’intero edificio diventa uno strumento musicale; oppure la casa con una facciata gialla con pannelli di alluminio che rappresentano la luce, o, ancora, quella verde ornata con giraffe e scimmie che rappresentano gli animali,

Dresda
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Qualche ora a Lipsia

Grigia e piuttosto triste, Lipsia è stata protagonista di un vero e proprio spopolamento subito dopo la riunificazione delle due Germanie, oggi sembra stia vivendo una nuova vita, con il centro storico restaurato, negozi e ristoranti. Se devo dire la verità però non è che ci abbia particolarmente entusiasmato e una passeggiata di un paio d’ore è stata più che sufficiente.

Il giro parte dalla piazza principale, Augustusplatz, che si trova nel centro storico e sulla quale si affaccia il Gewandhaus, edificio che ospita la Gewandhaus Orchestra. Costruito nel 1981, la sala da concerti è decorata da numerosi dipinti di artisti moderni ed è celebre per la sua acustica eccellente.

Lipsia è conosciuta anche per la sua prestigiosa università, la Universität Leipzig, la seconda più antica della Germania, fondata nel 1409, che si trova anch’essa in Augustusplatz ed è visitabile.

Proseguendo per Grimmaische Strasse si arriva alla Nikolaikirche, ovvero la Chiesa di San Nicola, una delle chiese più importanti di Lipsia. Questo edificio religioso, di credo protestante, risale al XII secolo. In origine è stata costruita seguendo gli stili gotico e romanico, successivamente è stata ricostruita in stile neo classico.

Dietro al vecchio municipio di Lipsia e a Marktplatz si trova la Naschmarkt, una tranquilla e piccola piazza risalente al 1556. Qui è stato installato il Goethedenkmal, monumento dedicato a Goethe, e vi si trova la Alte Handelsbörse, la vecchia borsa commerciale della città. Si tratta di un bell’edificio barocco che risale al 1668, al cui interno vengono ospitati diversi eventi pubblici. Opposto alla Naschmarkt si può attraversare il Mädlerpassage, ovvero una galleria commerciale piuttosto caratteristica: ricca di negozi, locali, ristoranti e caffè eleganti, si sviluppa per circa 140 m di lunghezza, con un bel soffitto in vetro decorato e diverse sculture in bronzo al suo interno.

Marketplatz, l’antica piazza del mercato, è l’altra importante piazza del centro storico e vi si trova l’Altes Rathaus, l’antico municipio, costruito tra il 1556 e il 1557 dagli architetti Paul Speck e Paul Widermann in sostituzione al palazzo in stile gotico, ma ha subito diverse ristrutturazioni nel corso degli anni. L’edificio attuale si presenta con una facciata imponente e con gli originali balconi degli annunci e quello dei musicanti.

Abbiamo concluso la nostra visita alla Thomaskirche, ovvero la chiesa di San Tommaso, costruita nel 1212 come Chiesa di una casa Agostiniana, più volte modificata fino ad acquisire l’attuale aspetto di una chiesa tardogotica in stile sassone nel XV secolo. È sede di un famoso coro e conserva i resti di John Sebastian Bach che ne è stato il direttore dal 1723 al 1750.

La città è poi ricca di musei, che però noi non abbiamo visitato e che qui mi limito ad elencare brevemente: il Museum der bildenden Künste è dedicato alle Belle Arti; il Bach Museum Leipzig, totalmente dedicato al compositore; Il Museen im Grassi, uno dei poli museali più importanti di tutta la città, al cui nterno si trovano tre importanti musei di fama internazionale (Museo di Arti Applicate, secondo più antico di tutta la Germania; Museo Etnologico, con una delle più grandi collezioni etnografiche del Paese; il Museo degli Strumenti Musicali, che ospita ben 9.000 oggetti, il secondo più grande in Europa).

Bamberg
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Bamberga, una piccola bomboniera

Su consiglio della guida italo-berlinese, facciamo una sosta a Bamberga prima di giungere a Norimberga. L’indicazione si rivela preziosa perché la piccola cittadina è una delizia.

Piccola, ma deliziosa con le sue stradine medievali sulle quali si affacciano bellissimi edifici nonché numerose birrerie (pare che la birra locale, per chi ama il genere, sia ottima).

Particolarmente affascinante è l’Altes Rathaus (Vecchio Municipio) splendidamente affrescato all’esterno, costruito nel 1462 su un’isola artificiale del fiume Regnitz, che attraversa la cittadina, mentre nella Judenstrasse si può ammirare la Böttingerhaus, una casa barocca molto bella, che oggi ospita una galleria d’arte, con l’esterno riccamente decorato e un imponente scalone all’interno.

Merita una passeggiata il quartiere chiamato “Piccola Venezia” lungo la sponda orientale del fiume con le colorate casette dei pescatori che poggiano su pali conficcati nel letto del fiume.

Infine, vicino al Duomo, con i suoi quattro campanili, si trova la Neue Residenz, palazzo episcopale costruito nel ‘600 con il suo Giardino delle Rose, nel quale si trovano più di 4000 rose appartenenti a 48 specie diverse.

La medievale Norimberga

Completamente rasa al suolo durante la Seconda guerra mondiale, Norimberga è stata ricostruita esattamente come era un tempo, con tanto di mura medioevali. Il centro città è diviso in due sezioni dal fiume Pegnitz: l’Altstadt St. Lorenz e l’Altstadt St. Sebold. Non siamo fortunati con il tempo e quindi visitiamo la città sotto una fastidiosa pioggerellina.

Altstadt St. Lorenz

Possiamo iniziare la nostra visita dall’Handwerkerhof, piccolissimo quartiere fatto di bassi edifici a graticcio che ospitano botteghe, ristoranti e pub, totalmente ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale e, inevitabilmente, dall’aria un po’ “finta”… troppo perfetto per apparire vero. Comunque merita una passeggiata. Il quartiere è contrassegnato da un gigantesco torrione cilindrico del 1559, il Frauentorturm.

Si prosegue per Königstrasse, la principale arteria di questa parte della città, lungo la quale si trova la St. Martha Kirche, chiesa sconsacrata a seguito della Riforma, che divenne famoso luogo di incontro dei Maestri Cantori celebrati da Wagner. Si arriva quindi alla chiesa St. Lorenz, capolavoro gotico con imponenti torri aggiunte successivamente: la facciata e la navata centrale sono state edificate a partire dal 1280, mentre le navate laterali sono state aggiunte successivamente al 1400. Bellissimo il rosone e particolare l’Engelsgruss, una scultura in legno del 1515 raffigurante l’angelo dell’Annunciazione.

Altstadt St. Sebold

Dopo aver visitato la Altstadt St. Lorenz, si attraversa il fiume, percorrendo il Fleischbrucke, ponte in pietra tardorinascimentale e si passa nella metà superiore del centro storico cittadino, nel quale troviamo fontane monumentali, stradine medioevali e chiese importantissime.

La prima tappa è la Frauenkirche, la più antica chiesa della Franconia eretta nel 1352: sul frontone della chiesa, del 1509, un orologio a mezzogiorno prende vita e si apre, facendo sfilare 7 figure che rappresentano i principi elettori di fronte all’imperatore. L’interno della chiesa è insolitamente a pianta quadrata, divisa da quattro pilastri e tre navate.

Proseguendo, arriviamo all’Hauptmarkt, la piazza, centro della città medioevale, al centro della quale si trova la Schöner Brunnen (Bella Fontana) realizzata in ferro da un orefice di Praga nel 1385.

Proseguendo si può fare una breve passeggiata sulla piccola isola e vedere l’Henkersteg (passerella del boia), ponte completamente fatto in legno che collegava l’abitazione del boia con il luogo dove venivano eseguite le pene capitali. Tornando sulla sponda del fiume troviamo il Weinstadel, bellissimo edificio a graticcio del 1446 edificato per ospitare i malati cronici e successivamente trasformato in deposito per il vino.

Il percorso prosegue sulla strada più famosa di questo quartiere, la Weissgerbergasse costellata di case a graticcio di tutta Norimberga per arrivare a St. Sebald, la più bella chiesa di Norimberga, di stile tardoromanico. costruita tra il 1230 e il 1273: si divide in due absidi, di uguale grandezza: particolarità voluta dall’imperatore Federico II, per simboleggiare la divisione netta tra potere temporale (a ovest) e potere religioso (a est).

Il nostro giro di Norimberga si conclude al Kaiserburg, il castello di Norimberga, residenza dell’imperatore, che si raggiunge alla fine di una ripida salita, lungo la Burgstrasse. Il primo edificio che si incontra, a graticcio edificato nel 1494, ospitava le stalle al piano terreno e fungeva da granaio al piano superiore. Lasciata sulla sinistra la torre cilindrica Sinwellturm della metà del ‘500, si fa ingresso nel castello vero e proprio. Sulla sinistra, all’interno di un casottino piccolissimo, si trova il Tiefer Brunnen, un pozzo profondo oltre 50 metri, che forniva l’acqua a tutto il complesso.

Perdersi nei vicoli di Ratisbona

Partiamo da Norimberga per dirigerci a Ratisbona, una delle poche città tedesche che ha subito relativamente pochi danni durante la Seconda Guerra Mondiale.

La città, che si gira tranquillamente in mezza giornata. Si può partire dal castello dei principi Thurn un Taxis i quali, nel XV secolo, inventarono il sistema postale detenendone il monopolio in Baviera e in tutto il territorio del Sacro Romano Impero per oltre 250 anni. Con la caduta del Sacro Romano Impero, nel XIX secolo, la famiglia Thurn und Taxis perse il monopolio del servizio postale e, come compenso per questa perdita, ricevette il complesso dell’ex Convento di St. Emmeram. I principi convertirono le antiche strutture monastiche (il primo monastero risale addirittura al 739) in castello facendone la loro nuova residenza che, nel corso degli anni, venne modificata e ampliata. La famiglia Thurn und Taxis vive in una parte di questo edificio ancora oggi. Il complesso nobiliare racchiude al suo interno una serie di stili architettonici che raccontano la storia del castello e dei suoi ampliamenti. La visita guidata conduce i visitatori a scoprire tre aree del Castello: le principesche stanze di stato del palazzo; il chiostro e la cappella dell’ex convento e il cortile d’onore.

Entrando nella città vecchia è bello perdersi nei vicoli medievali dove si trovano i resti di una imponente fortezza voluta dall’imperatore Marco Aurelio, della quale rimane solo la Porta Praetoria. Si arriva quindi al Duomo di San Pietro, maestoso edificio gotico (il più importante della Baviera) edificato a partire dal 1273, dopo che la precedente cattedrale era rimasta distrutta da un incendio; bisognerà attendere il 1520 perché la cattedrale sia completata; successivamente vi sono stati interventi in stile barocco.

Continuando a passeggiare si arriva all’Altes Rathaus, ossia il Municipio Vecchio è stato sede del Reichstag della Nazione Germanica fino alla fine del Sacro Romano Impero. Tornando sui propri passi e prendendo Bruchstrasse, si arriva al Danubio sul quale si erge lo Steinerne Brucke, ponte di pietra terminato nel 1146, lungo 346 metri.

Monaco di Baviera, la città della birra

Essendoci stati entrambi più volte, Monaco di Baviera rappresenta in questo viaggio poco più che una tappa tecnica però facciamo comunque una bella passeggiata in centro nel tardo pomeriggio.

Si parte dalla Asamkirche, chiesa dedicata a San Giovanni di Nepomù, riccamente decorata con stucchi, affreschi e dipinti ad olio. All’interno, da notare una griglia in ferro battuto del 1776 che separa le figure dei santi dalla navata lunga con le sue gallerie.

Si va poi verso Marienplatz, la piazza centrale della città con il Neues Rathaus, il Municipio, dove il Glockenspiel, la torre dell’orologio, è particolarmente interessante alle 11 o alle 12, quando la torre si “anima” con 32 figure bavaresi danzanti. Sulla piazza anche il colonnato della Mariensaule, una statua dorata della Vergine Maria.

Poco più avanti si trova la Frauenkirche, la Cattedrale Cattolica della Nostra Beata Signora,la più grande chiesa della città, con una capienza di ben 20.000 persone, con due torri gemelle, realizzata in tardo gotico e risalente al XV secolo.

Uscendo dal centro storico c’è il Residenz, l’ex palazzo reale dei monarchi bavaresi che ospita uno dei migliori musei europei di decorazione d’interni. La visita si può concludere al Giardino Inglese, a pochi isolati a nord-est del Residenz, il parco più grande di Monaco dove è possibile noleggiare una barca a remi, passeggiare lungo i sentieri boscosi o girare con una bici a noleggio.

Rientro in Italia passando per Vaduz

In una piovosa mattinata intraprendiamo l’ultima tappa del nostro viaggio con destinazione Milano. Decidiamo di passare da Vaduz, ma in realtà neanche di accorgiamo di essere arrivati n città che già ne siamo usciti quindi saltiamo la visita di quella che non ci sembra una città imperdibile e, dopo un bellissimo viaggio di 33 giorni torniamo a casa.

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