Difficile anche scambiare due parole all’uscita del teatro dopo avere visto Ausmerzen, vite indegne di essere vissute. Lo spettacolo è talmente sconvolgente che ti ammutolisce.
Per celebrare il centenario della nascita di Franco Basaglia, lo psichiatra che ha rivoluzionato la storia della psichiatria, Renato Sarti, direttore artistico del Teatro della Cooperativa, ha deciso di mettere in scena questo spettacolo scritto da Marco Paolini nel 2011. Lo spettacolo è in scena fino al 3 marzo e consiglio vivamente di andarlo a vedere.
“Ausmerzen ha un suono dolce e un’origine popolare. È una parola di pastori, sa di terra, ne senti l’odore. Ha un suono dolce ma significa qualcosa di duro, che va fatto a marzo. Prima della transumanza, gli agnelli, le pecore che non reggono la marcia, vanno soppressi”: è la frase d’inizio che ci introduce in quel girone infernale di Aktion T4, il progetto nazista per seguire il quale sono stati uccisi e passati per il camino circa trecentomila esseri umani classificati come “vite indegne di essere vissute”. Esseri umani che cominciarono a morire prima dei campi di concentramento, prima degli zingari, prima degli ebrei, prima degli omosessuali e degli antinazisti e continuarono a morire dopo, dopo la liberazione, dopo che il resto era finito. Già perché l’ultima vittima è del 29 maggio 1945, 33 giorni dopo che la cittadina Kaufbeuren, dove sorgeva uno degli ospedali psichiatrici del progetto, era stata occupata dalle forze alleate.
Un abominio che però non ha origine con Hitler, ma che parte da lontano con l’eugenetica, la nuova pseudoscienza ottocentesca che perseguiva l’igiene razziale con la sterilizzazione prima e l’eliminazione fisica dopo.
Sotto riporto il video dello spettacolo di Paolini trasmesso nel 2011 su La7, ma vedere lo spettacolo a teatro ha tutta un’altra forza, anche grazie alla presenza Barbara Apuzzo, attrice disabile, che con la sua voce, il suo corpo e la sua presenza fisica renderà ancor più chiaro il messaggio di Ausmerzen.