28 Aprile 2024
Riga
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Un bel viaggio, lungo (alla fine sono circa 8.000 i chilometri macinati) e interessante, che ci ha fatto conoscere una parte di Europa di una bellezza inaspettata. Ecco quindi che, dopo avere attraversato Slovacchia, Polonia e Lituania entriamo in Lettonia, con l’obiettivo di raggiungere l’Estonia e fare dietro front.

Di seguito, il giro completo che abbiamo fatto. Mentre qui è possibile scaricare un file Excel con il percorso con il chilometraggio e le notti: una volta scaricato potete adattarlo alle vostre esigenze.

Il primo impatto non è dei migliori. La tappa è piuttosto lunga, circa 600 km, perché da Vilnius vogliamo raggiungere direttamente Tartu, in Estonia, senza fermarci a dormire in Lettonia (che visiteremo poi sulla strada del ritorno). Seguendo le descrizioni di diversi siti e blog, facciamo però una deviazione per Aglona, dove, è scritto, si trova la “bellissima basilica dell’Assunzione”: se non si è religiosi, l’unico aggettivo che, a mio parere, merita questa costruzione è “grande”. La Basilica attuale, inaugurata nel 1768, è luogo di pellegrinaggi: costruita in Barocco italiano, ma non uno degli esempi più eccelsi, con la vista della facciata deturpata da una gigantesca struttura a copertura di un altare esterno (immagino realizzata nel 2018 quando la Basilica è stata visitata da Papa Francesco).

Ce ne andiamo piuttosto delusi e proseguiamo il viaggio. Dopo il soggiorno in Estonia, rientriamo in Lettonia la settimana successiva.

Piccole cittadine lettoni

Prima di raggiungere Riga, con una piccola deviazione verso l’interno, visitiamo alcune cittadine.

La prima è Cēsis, distesa tra verdi colline, con un impianto medievale dominato da un complesso fortificato oggi conosciuto come fortezza di Cēsis o castello dell’ordine Livoniano; interessante la chiesa di San Giovanni.

Cesis
Cesis – Chiesa di San Giovanni

Ci dirigiamo poi verso Līgatne dove vorremmo visitare un bunker sovietico (2000 mq di superficie), rimasto segreto fino al 2003 e conosciuto con il nome in codice di Pension, uno dei principali nascondigli del regime sovietico in caso di minaccia nucleare. Purtroppo arriviamo troppo tardi per l’ultima visita guidata e non riusciamo a vederlo.

Passiamo poi per Sigulda, cittadina nota per i suoi castelli, a partire dalle rovine del castello Episcopale, di quello dei Cavalieri della Spada fino al neo-gotico castello Nuovo, ancora esistente, costruito nel 1878 dalla famiglia Kropotkin. Infine Turaida con il suo castello in terracotta del 1214.

Affascinante Riga

Eccoci infine a Riga, la città baltica che più di tutte ci è piaciuta.

Se dal punto di vista turistico, la città si può dividere in due zone ben distinte, Città Vecchia (Vecriga) di impianto medievale e secentesco e Città Moderna (Centrs) costruita a metà del 1800 prevalentemente in stile Art Nouveau, anche le zone periferiche (che abbiamo dovuto frequentare nostro malgrado per un guasto all’auto) hanno alcuni scorci interessanti.

Premesso che almeno due giorni pieni (ma meglio tre) sono necessari per visitare la capitale della Lettonia, qui potete trovare  la mappa con i diversi percorsi.

Vecriga o Città Vecchia

È la parte più antica della città e mantiene intatta la tipica struttura del 1600-700, quando Riga faceva parte della Lega Anseatica e ricopriva un ruolo importante nei commerci nel Nord Europa: un dedalo di stradine nel quale ci si perde con piacere.

Sono numerosi gli edifici sui quali soffermarsi, a volte sono imponenti chiese, in altri casi particolari di facciate, non bisogna avere fretta. Ma ecco qui una breve spiegazione di quello che incontrerete seguendo il percorso della mappa.

La Chiesa di San Pietro è una grande struttura in mattoni, in stile gotico, della quale vale la pena visitare la cripta completamente restaurata.

La Casa delle Teste Nere, situata nella piazza del Municipio, è uno dei simboli della città: costruita nel XIV secolo e restaurata nel corso del 1800, venne completamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, quella che si visita oggi è una fedele ricostruzione del 1998. Il nome deriva dall’omonima corporazione di mercanti tedeschi celibi attiva a Riga nel XIV secolo, i quali erano soliti indossare un copricapo nero. Al centro della piazza, la Statua di Rolando.

A pochi passi, la Cattedrale (o Duomo) di Riga, costruita nel 1211, prima chiesa protestante per importanza in tutto il paese ed è la chiesa medievale più grande di tutto il Baltico, con il suo mix di romanico, gotico e barocco. L’interno è molto austero, ma oltre alle vetrate decorate è veramente magnifico e vale la pena della visita (per entrare si paga), l’organo antico con 6.700 canne ancora funzionante.

Altro mix di vari stili architettonici, con elementi classici, gotici e rinascimentali, è la Chiesa della Madonna Addolorata (Rīgas Sāpju Dievmātes baznīca) che, con la sua facciata bianca e blu, si trova nei pressi del Castello.

Il Castello di Riga, oggi sede della Residenza Presidenziale della Repubblica di Lettonia, si affaccia sul fiume Daugava e ben poco è rimasto dell’originale forte medievale del 1300. Al suo interno si trovano due importanti musei: il Museo Straniero delle Arti e il Museo Nazionale di Storia della Lettonia.

Altro edificio curioso è quello chiamato I Tre Fratelli. In realtà si tratta di tre edifici in pietra, simili tra loro ma riconducibili a tre epoche differenti: il più antico è in stile medievale e risale al XV secolo, gli altri due sono entrambi in stile barocco e vennero edificati rispettivamente nel XVII e nel XVIII secolo.

La Porta Svedese è l’unica delle 8 porte d’ingresso alla città ancora esistente, tra tutte quelle che erano state costruite nel 1698 durante gli anni della dominazione svedese.
DI forma cilindrica e tozza, non passa inosservata la Torre delle Polveri, unica rimasta delle 18 torri che formavano le difese di Riga le cui fondamenta trecentesche costituiscono una delle strutture più antiche della città.

Bisogna alzare gli occhi verso il cielo per distinguere la particolarità della Casa del gatto (in Meistaru iela 10/12): edificio giallo in stile art noveau, sul tetto troneggia un gatto in bronzo con la schiena inarcata.

All’interno del gradevole parco Esplanade, si trova il Monumento alla Libertà, una colonna alta 42 metri, sulla cui cima si trova una figura femminile, soprannominata Milda, che incarna il simbolo della libertà, e che tiene in mano tre stelle, ognuna delle quali simbolo delle tre regioni storiche della Lettonia: Urzeme, Vidzeme e Latgola.

Riga-Citta vecchia
Riga-Citta vecchia
Riga-Citta vecchia
Riga-Citta vecchia
Riga-Citta vecchia
Riga-Citta vecchia
Riga-Citta vecchia
Riga-Citta vecchia, Casa del gatto
Riga-Citta vecchia, Casa del gatto
Riga-Citta vecchia, Casa delle Teste Nere
Riga-Citta vecchia, Cattedrale
Riga-Citta vecchia, Cattedrale
Riga-Citta vecchia, Cattedrale
Riga-Citta vecchia, Cattedrale
Riga-Citta vecchia, I tre fratelli
Riga-Citta vecchia, Porta svedese
Riga-Citta vecchia

Centrs (Città Moderna)

Se si è letto Anime baltiche, appena entrati in Alberta Iela e in Elisabetes Iela si riconoscono immediatamente le case progettate dall’architetto Michail Osipovič Ėjzenštejn, padre del famoso regista, e “padre” dell’Art Nouveau di Riga. Sono circa una ventina da questo personaggio particolare, ma sono circa 800 gli edifici realizzati in questo stile tuttora esistenti nella capitale lettone. Statue, decori floreali, strane torri, finestre che sembrano sbucare da una meringa, camminando con il naso all’insù queste case incredibili si susseguono una all’altra. Mi limito qui a segnalare gli edifici più belli, ai civici 4, 6 e 8 di Alberta Iela e ai civici 10B e 33 di Elisabets Iela, ma se volete approfondire vi consiglio la lettura di questo articolo.

Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau
Riga-Centro, edifici in stile Art Nouveau

Dalla Piccola Mosca all’isola di Kipsala

Attraversato il sottopassaggio della ferrovia a sud della Città Vecchia si entra in una realtà parallela: è la Piccola Mosca (Maskavas Forštate), un quartiere da sempre abitato russi e abbastanza degradato, anche se sembra siano in atto alcuni lavori di riqualificazione. Sconsigliata la frequentazione serale da parte delle guide, di giorno bisogna assolutamente farci un salto, in particolare ai 5 hangar dove una volta veniva costruiti i dirigibili Zeppelin e che oggi sono sede del Mercato Centrale dove la parte alimentare è, come sempre, molto interessante, in particolare per la varietà di formaggi, dolci e i pesci.

Riga-Mercato alla Piccola Mosca
Riga-Mercato alla Piccola Mosca
Riga-Mercato alla Piccola Mosca
Riga-Mercato alla Piccola Mosca
Riga-Mercato alla Piccola Mosca
Riga-Mercato alla Piccola Mosca
Riga-Mercato alla Piccola Mosca
Riga-Mercato alla Piccola Mosca

Sul quartiere troneggi il palazzo dell’Accademia delle Scienze (nella fotografia a sinistra, mentre a destra uno striscione srotolato di fronte all’ingresso dell’Ambasciata Russa, che non si trovo nella Piccola Mosca, ma nella città moderna), “regalo” di Stalin su copia delle moscovite Sette Sorelle.

Riga - Davanti all'ambasciata russa e Accademia delle Scienze
Riga – A sinistra uno striscione srotolato davanti all’Ambasciata Russa, a destra l’Accademia delle Scienze

Infine merita una visita, soprattutto il sabato mattina quando si svolge il mercato contadino, l’isola Kipsala, collegata alla terraferma da alcuni ponti con stradine di ciottoli e vecchie case affacciate sul fiume. Proseguendo sull’altra riva del fiume si trova il quartiere Kalnciema con casette in legno dai toni pastello e botteghe di prodotti biologici.

Infine il quartiere Miera Iela (che però noi non abbiamo visitato) con gallerie d’arte, negozi vintage, caffè, parrucchieri-libreria e ristoranti green.

Jūrmala, l’Ostia lettone

Il giorno della prefissata partenza, l’auto non ne vuole sapere di partire e dopo vari consulti scopriamo che non si tratta semplicemente di cambiare la batteria, ma che si è rotto l’alternatore. Essendo sabato non troviamo nessuno che faccia il lavoro, ma solo un elettrauto che ci dice di portargliela ma che potrà ripararla solo lunedì mattina. Non ci resta che passare altre due notti a riga e, dopo avere passato il sabato, nella ricerca dell’elettrauto e tornando nella Città Vecchia, la domenica decidiamo di andare a Jurmala, pomposamente definita la Costa Azzurra della Lettonia.

La partenza ci fa sorridere perché ci sembra di prendere il trenino per Ostia: signore in prendisole, ragazzi con racchette, bimbi con secchielli, insomma tutto l’ambaradan per passare una giornata al mare.

Scendiamo a Majori e l’idea si rivela ottima e passiamo una bellissima giornata facendo anche il bagno perché l’acqua si rivela non fredda.

Jurmala spiaggia
Spiaggia di Jurmala, a una ventina di chilometri da Riga

Le mancate grotte di sabbia e il palazzo di Rundale

A causa della prolungata sosta a Riga, decidiamo di saltare un pezzo di costa lettone e, poi, lituano per dirigerci subito al palazzo di Rundale.

Il luogo più interessante che ci siamo persi sono forse le grotte di sabbia di Riezupe, un labirinto di tunnel, complessivamente 2 chilometri ma di cui sono visitabili circa 460 metri, costruito interamente nella sabbia bianca: a 8 metri sottoterra si trova la Sala dell’Amore, dove i fiori lasciati dagli sposi della zona possono sopravvivere senza acqua per mesi.

Il palazzo di Rundale merita decisamente una visita. Progettato da Bartolomeo Rastrelli (l’architetto italiano del palazzo d’Inverno a San Pietroburgo) è stato costruito tra il 1736 e il 1740. La maggior parte degli interni fu decorata dal 1765 al 1768 dallo scultore Michael Graff, dai pittori Francesco Martini e Carlo Zucchi e dallo stesso Rastrelli la cui impronta si nota nella grande scalinata in ingresso. Il Palazzo ha subito le diverse vicissitudini storiche della zona e ha attraversato periodi di totale degrado, ma nel 1962 è iniziato il restauro, terminato nel 1992 (in alcune sale del piano terra sono illustrate le diverse fasi dei lavori.

Salita la sontuosa scalinata, le stanze, magnificamente decorate, si susseguono una all’altra, complete di arredi dell’epoca e di superbe stufe in maiolica.

Lettonia-Palazzo di Rundale
Lettonia-Palazzo di Rundale
Lettonia-Palazzo di Rundale
Lettonia-Palazzo di Rundale
Lettonia-Palazzo di Rundale
Lettonia-Palazzo di Rundale
Lettonia-Palazzo di Rundale
Lettonia-Palazzo di Rundale

Con Rundale termina il nostro soggiorno in Lettonia e ci dirigiamo verso il confine lituano per continuare il nostro viaggio di rientro.

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